“Andrea si ammala di epilessia all’età di 12 anni. E’ un ragazzino vivace, socievole e amante dello sport...”.
Inizia così l’emozionante storia di Andrea, raccontata dalla sua mamma Antonella vincitrice del contest della LICE, dedicato all’inclusione sociale, dalla scuola al lavoro.
Dal racconto di Andrea sarà liberamente tratta la sceneggiatura di un cortometraggio che verrà presentato al prossimo Giffoni Film Festival, in programma dal 20 al 29 luglio, e, fuori concorso, alla prossima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia.
Tra le tantissime storie che si sono candidate al contest lanciato da LICE e Fondazione LICE nel mese di febbraio, una giuria di esperti, tra i quali figuravano i referenti di Giffoni Innovation Hub e i due sceneggiatori Enrico Saccà e Antonio Manca, ha scelto di premiare la storia di Andrea, affetto da Epilessia sin da ragazzino, che rappresenta un inno alla vita e alla voglia di farcela, nonostante tutto.
“Nella storia di Andrea – commentano così la scelta i due sceneggiatori - abbiamo ritrovato un'attenzione particolare alla dimensione educativa, l'importanza dello sport nel percorso di formazione delle nuove generazioni, un'attitudine positiva della narrazione che parla di perseveranza e di speranza. Pensando al target, prettamente giovane, del Giffoni Film Festival e alla missione educativa del progetto di LICE, la storia di Andrea è quella che, a nostro avviso, offre il maggior numero di elementi per la stesura di una sceneggiatura efficace: età del personaggio, dialettica interna del racconto, possibilità di immedesimazione da parte del pubblico”.
Oltre al primo classificato, la giuria di esperti ha premiato altre due storie: Stefania e Valentina, che si aggiudicano, così, il secondo e terzo posto al contest, con un’ottima valutazione.
Storie di vita quotidiana quelle di Stefania e Valentina: la prima racconta la storia di Anna un’adolescente di 15 anni dedita alla ginnastica artistica e ai pomeriggi trascorsi al Pincio a pattinare con gli amici, finché compare la prima crisi: “Lei, dopo ore sui pattini, cade. La prima crisi comincia con quella sensazione alla gamba, e si estende al resto del corpo, come se il corpo venisse avvolto da spire. Convulsioni…”;
la storia di Valentina racconta, invece, le difficoltà di un giorno qualsiasi: “Ore 6, suona la sveglia. Valentina, 45 anni, si prepara di corsa, indossa un tailleur nero, riempie un portapillole da portare con sé e corre ad aspettare il bus per l’ufficio. La fermata è gremita, l’attesa lunga. Si fa spazio sul bus affollato, prende in modo rocambolesco le sue pasticche, con la bottiglietta d’acqua pescata dalla borsa...”.
E, infine, la giuria conferisce una menzione speciale ex aequo a Matteo e Giuliana “per la capacità di trasformare il vissuto personale in storie originali utilizzando in maniera creativa registri narrativi non naturalistici” – aggiungono i due sceneggiatori.
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